Ciao a tutti, mi chiamo Teresa e ho iniziato Il MDB a Febbraio 2011 per un k mammario sinistro scoperto a Dicembre 2010.
La mia storia inizia verso Luglio quando un giorno noto una ghiandola ingrossata, alla quale non avevo dato peso poiché avevo notato che si gonfiava e sgonfiava con l’arrivo del ciclo mestruale. A Settembre decido di prenotare un ecografia solo per stare più tranquilla, anche in regime di solvenza.
I tempi sono lunghi mi fissano l’eco per metà Ottobre, poi slitta a fine Novembre. Alla prima ecografia si vede la famosa ghiandola e sino qui niente di allarmante, poi sotto la ghiandola un nodulo ben nascosto del diametro di 10,5X11,7!
Capisco che c’è qualcosa che non va, il dottore mi sottopone subito a mammografia. Il mio seno sinistro è interessato, oltre che dal nodulo, anche da microcalcificazioni ,che non fanno presupporre a nulla di buono.
Il 1 Dicembre mi fanno un agoaspirato, risultato positivo a CTM, mentre il giorno dopo mi sottopongono a risonanza magnetica per vedere se era vascolarizzato, ed ovviamente non lo era.
IL CENTRO DI MILANO
Il mio seno sinistro presentava un nodulo di 1,4 cm estensione massima, un area focale di 2,5 cm e un nodulo retroareolare di 7 mm. Intervento chirurgico con asportazione seno sinistro, seguito da chemio e radio.
Prenoto la visita per il 23 Dicembre presso uno dei migliori centri di Milano, o per lo meno questa è la sua fama, ma non appena vi ci metto piede, dico a mio marito: '' non mi piace questo luogo!’’ ...chiamatelo sesto senso .
Mentre attendo il parere del "figlio" dell’oncologia italiana, compilo un modulo dove fra le tante cose mi chiedono se avessi problemi economici; rispondo negativamente, anche se non capivo a cosa si riferisse la domanda e la sua pertinenza.
Il responso del consulto si rivela identico a quello avuto all’ospedale di Bari per quanto concerne l’intervento chirurgico.
Ma dalla visita viene fuori un ingrossamento di due linfonodi sovraclaveari, per cui mi sottopongono a un agoaspirato ed ecografia al collo, ma non emerge niente di preoccupante eccetto un linfonodo di 1 cm con morfologia un po’ strana.
Stesso giorno effettuano anche un agobiopsia al nodulo. Mi chiamano dopo una settimana per comunicarmi l’ora dell’appuntamento con l’oncologa e finalmente la
incontro: anche lei a pelle non mi piaceva e non appena iniziò ad aprire bocca ne ebbi conferma.
LA CHEMIOTERAPIA?
Ovviamente prima di recarmi dalla PIVELLINA mi ero ben documentata sulla tanto famosa chemio, chi non ha avuto un amico o un parente affetto dal male moderno?
Con il suo bel fare mi espone la situazione :"Signora abbiamo riscontrato delle cellule di provenienza mammaria nel suo linfonodo sovraclaveare non possiamo procedere all’intervento poiché dobbiamo prima arginare la malattia con dei cicli di chemio poi procedere a intervento chirurgico e successivamente a radio terapia".
Le dico chiaramente che la chemio io non la faccio, lei con quell’aria di onnipotenza mi risponde:
"Tutti così dicono"; ma purtroppo aveva fatto i conti senza l’oste.
La sua priorità era inserirmi in un piano di studio di donne della mia età, tipologia di K, e altre caratteristiche comuni.
LA PET
La Pet, evidenzia una neoplasia alla mammella sinistra con interessamento linfonodale sovra-sottoclaveare,pettorale, con tenue captazione nel terzo segmento laterocervicale( entro i limiti della diagnostica).
Dopo aver ascoltato le sue c.......e, la freddezza e la mancanza di tatto di cui era immensamente dotata (non sono da meno quando si tratta di difendermi ) la mandai velocemente ma con educazione a quel paese.
NON HO MAI CAPITO PERCHE MI INSEGUISSE CON LE TELEFONATE,INSISTENDO SUI PROTOCOLLI DA UTLIZZARE, SPEGANDOMI SE FOSSE CHIARA LA MIA SITUAZIONE….. e se lei fosse stata abbastanza chiara, le dissi ''chiarissima''.
Cambio centro mi reco a un terzo consulto ( PRECISO CHE AVEVO GiA’ PRESO APPUNTAMENTO CON IL PROF. GIUSEPPE DI BELLA PER IL 15 FEBBRAIO 2011) stessa cosa: chemio,intervento e radio .
Il primario della senologia mi visita e controlla più volte gli esami fatti nel centro di fama europea e con fare garbato e gentile afferma "non smetto mai di imparare e meravigliarmi": mi fa notare i farmaci alla quale mi volevano sottoporre per il loro studio, farmaci di seconda scelta cosi li chiamò se non ricordo male, ‘’ Non vanno bene per la sua età ‘’ afferma.
SECONDA TAC
Mi richiedono una TAC per avere una situazione chiara dei miei linfonodi,accetto e.. conclusione medica? I MIE LINFONODI NON AVEVANO NULLA DI STRANO, eccetto un linfonodo laterocervicale di 1 cm e uno di 2 cm sotto l’ascella ma avente forma normale, dal radiologo evidenziato con niente di patogeno.
Una cosa accomunava le due oncologhe: si guardarono bene dal dire gli effetti collaterali della chemio! Ricordo che posi mille domande, alla fine risposi ‘’ io non faccio chemio,se non mi uccide una cosa mi uccide l’altra!".
"Lei non ha il raffreddore" mi sento dire, "e la chemio non è aspirina!" controbatto io; "Certo mi risponde la dottoressa".
Rifiuto la chemio e mi propongono in primis l’intervento: ma come non era necessario arginare il male???
L’oncologa mi dice "SIGNORA MOLTE PERSONE STANNO BENE DA DIVERSI ANNI CON IL SOLO INTERVENTO, MA IO LE PROPORRO' NUOVAMENTE LA CHEMIO"
L'INIZIO DELLA TERAPIA DI BELLA
22 febbraio 2011:
Inizio la terapia del Professor Di Bella il 22 febbraio 2011, sono già quattro mesi che la seguo con i suoi effetti collaterali sopportabilissimi, a distanza di due mesi dalla terapia il mio nodulo di 10,8x11,7 è passato a 6,6x6,8, mentre quello retroareolare di 5mm non compare piu eco graficamente,
esami ematocrici e markers nella norma, solo un lieve calo dei globuli rossi e un aumento di zuccheri.
Ecografia al collo ed ascelle: linfonodo ascellare sx passato da 2 cm iniziali a 1,7 cm.
Ecografia 8 giugno 2011: addome superiore tutto ok; controllo seno sinistro: il nodulo non si riesce nemmeno a vedere a livello ecografico!
Il dottore lo cerca con la mano, riesce a trovarlo, punta la sonda direttamente in quell' area, l’immagine è cosi chiara che non si vede, mi fa notare la consistenza del nodulo e la differenza di immagine rispetto alle volte precedenti, effettua l’ecografia da diverse angolazioni ‘" è questo non ho dubbi, ricordo bene il suo caso’’ afferma.
Nodulo passato da 6,6x6,8 a 6 x 3,8, del nodulo di 5 mm non c’è ombra, LINFONODO ASCELLARE DIAMETRO MASSIMO 1 CM( era di 2 cm inizialmente) LINFONODO AL COLLO DI 1 CM SCOMPARSO, i miei linfonodi non sono ingrossati. Globuli bianchi passati da 5000 a 8400 ( difese immunitarie).
IO STO BENISSIMO, MORALMENTE E FISICAMENTE
TE'! Vado persino in palestra...
I RISULTATI DELLA CURA E GLI AGGIORNAMENTI
Pet fine giugno è stata negativa.....k in fase di remissione. Il 10 agosto eco mammaria, ulteriore riduzione del nodulo. Il 23 settembre consulto con dottor Giuseppe Di Bella a Bologna '' per qualche altro mese ha deciso di lasciare la terapia inalterata, poi si procederà a ridurre i farmaci ecc....''
Ovviamente vi terrò aggiornati passo per passo.
Mammografia del 29.11.11 : A sinistra appare notevolmente ridotta di densità l'opacità seganalata nel quadrante supero esterno.
MENTRE UN ANNO PRIMA PRESENTAVA UN ESTESA AREA DI MICROCALCIFICAZIONI.
Rieccomi , dopo gli esami di controllo annuali :
Pet\CT del 29.06.2012 non indicativo per lesioni sostitutive focali con elevato metabolismo
glucidico.
Vorrei ricordarvi che non ha subito intervento chirurgico, ho visto regredire il nodulo più grande ( 1,4 cm) sino a sparire del tutto.
Avevo bisogno di un esame più certo dell'ecografa, dietro consiglio del Dottor Giuseppe Dibella ho eseguito:
RM in data 27.06.2012 così refertato: l'esame odierno non documenta aree di patologico enchament contrastrografico a carico di entrambe le mammelle. Anche ad un controllo ecografico mirato della mammella sinistra non si evidenziano lesioni a focolaio. Per me è un grande traguardo, non lascerò mai nulla al caso, effettuerò i miei controlli e seguirò le raccomandazioni del Dottor Di Bella scrupolosamente.
Teresa
Teresa ad oggi sta bene e continua la terapia di mantenimento.
E continua la sua battaglia per l'informazione condividendo la sua esperienza e aiutando molte donne che cercano aiuto, molto spesso disperate dopo che che le terapie hanno fallito.
Incrocio spesso anche molte donne che ..la ringraziano.
Anna
CANCRO AL SENO E CURE: A CHE PUNTO SIAMO?
Esistono due realtà, quella virtuale, in cui leggiamo i dati pubblicati, sempre molto ottimistici sulle percentuali dei tumori e..l'altra realtà, quella che viviamo tutti i giorni e in cui vediamo che il cancro continua a mietere vittime tra parenti, conoscenti, persone vicine, e infine una sfilza di personaggi famosi morti dopo "lunga malattia", una realtà tragica che sembra molto distante dai dati... virtuali.
Pur non volendo demonizzare alcuni progressi fatti nel campo del tumore, dalle armi biologiche, alla chirurgia sempre più avanzata e nuove forme di radioterapia sempre più selettive nel colpire cellule tumorali e salvaguardare quelle sane, cerchiamo però di capire veramente dove sta la verità.
Ed è proprio nella lotta al cancro al seno che vengono usati questi sistemi per debellare il male, ma purtroppo nel caso della chirurgia è molto spesso mutilante e invasiva, basta cercare su internet e troverete centinaia di foto di donne che hanno subito mastectomie, per cui i risultati dovrebbero essere eccellenti visto le cure così aggressive...
http://la.repubblica.it/saluteseno/news/in-italia-calano-le-mastectomie/1039/
I DATI
I dati sul cancro al seno sembrano sempre più ottimistici, si parla addirittura di guarigioni che arrivano all'87 % !
Peccato però che, nonostante si ricorra alla chirurgia che addirittura toglie non solo il tumore ma anche la sede che lo ospita, mutilando gravemente la femminilità delle donne, leggiamo contemporaneamente che il cancro al seno rimane la prima causa di morte per le donne!
Difficile mettere insieme i due dati ufficiali che ci mettono a disposizione...
Inoltre l'altro dato è che 11.000 su 33.000 moriranno:non sono molto forte in matematica, ma direi che in tutti questi dati, a rigor di logica, ci sono delle palesi contraddizioni!!
Nel frattempo molte donne nel mondo, stranamente non molto tranquillizzate da questi dati (parlo dell'87%)così ottimistici ricorrono sempre più spesso alla mastectomia preventiva, come nel caso famoso di Angelina Jolie, che però come afferma Veronesi, esperto del campo, non mette affatto al riparo da rischi futuri.
Non solo, leggiamo anche che sull'abuso delle operazioni di mastectomia iniziano a sorgere dubbi, come possiamo leggere in questo articolo:
DUBBI ANCHE SULLA MASTECTOMIA
Mastectomia, dubbi sulla sopravvivenza
La scelta dell’intervento di mastectomia deve prestare attenzione allo stadio della patologia, altrimenti è preferibile la chirurgia conservativa seguita da radioterapia.http://www.tumorealseno.info/html/dsnews/06-09-2012/mastectomia_dubbi_sulla_sopravvivenza.asp
Per cui, ricapitolando:
1°se le percentuali di guarigione al seno sono così alte, come mai contemporaneamente il tumore alla mammella rimane la prima causa di morte??Qualcuno ce lo spieghi..
2° come mai le donne sono terrorizzate da questo tumore al punto di togliersi preventivamente i seni quando scoprono di avere i geni predisposti al tumore?
E infine perchè continuiamo a vedere ogni giorno donne che chiedono aiuto al Dottor Di Bella dopo che le terapie hanno fallito?
Siamo forse troppo diffidenti? Ma c' è qualcun altro che la pensa come noi ...vediamo le sue dichiarazioni:
IL CANCRO E' UN BUSINESS?
«Perché il cancro è un business e i medici cercano di vendere scoperte che tali non sono soltanto per farsi pubblicità. Dovremmo essere più obiettivi. Non si può affermare, per esempio, che il 98% delle pazienti colpite da tumore al seno guarisce, quando sappiamo che su 32.000 donne che si ammalano in Italia 11.000 moriranno».
Lo dice qualche eretico per caso?
No, è'incredibile, ma lo dice un medico al di sopra di ogni sospetto:
Il professor Virgilio Sacchini, Oncologo (che aveva anche la vorato per l'IEO), dal 2000 chirurgo al Memorial Sloan-Kettering di New York, il più importante centro mondiale per la cura dei tumori: vi furono ricoverati anche Gianni e Giovannino Agnelli e Tiziano Terzani e a cui ricorse anche Oriana Fallaci(mai guariti peraltro...)
Considerando che è anche di parte, per cui sarà già stato estremamente cauto nelle sue dichiarazioni, la sua opinione conferma la nostra diffidenza!
Apprezzabile comunque la sua schiettezza riguardo le statistiche sui tumori, ben lontana dai comunicati ottimistici dei nostri ocnologi, e il suo atteggiamento aperto verso terapie non convenzionali, che sembra usare sporadicamente e su richiesta nel suo centro, almeno così si evince dalle sue dichiarazioni.
(nell'archivio del suo centro viene anche citato uno studio sui linfomi curati col Metodo Di Bella)
CANCRO AL SENO E TERAPIA DI BELLA
Per conoscenza,riporto testualmente il testo scritto dal Dottor Giuseppe Di Bella in merito ai lavori pubblicati suli tumori al seno.
(Notate i casi di tumore curati senza subire alcun intervento!
"E' stato pubblicato su N.E.L. il lavoro precedentemente comunicato all'ultimo Congresso Mondiale di Oncologia dal Dr. Giuseppe Di Bella. Il lavoro è già recensito su Medline. Il testo completo, su autorizzazione della redazione di N.E.L., è consultabile sul metododibella.org
http://www.metododibella.org/cms-web/upl/doc//STATISTICHE%20MDB/STATISTICHE%20CARCINOMA%20MAMMARIO/NEL_32_5_2011_DiBella_000.pdfRiportiamo qui di seguito la mail spedita agli iscritti del Metododibella.org dal Dr. Giuseppe Di Bella.
I risultati ottenuti dallo studio osservazionale retrospettivo riguardante 122 casi di "carcinoma mammario", 92 dei quali riguardanti pazienti giunti in cura allo studio medico della Fondazione - di cui abbiamo valutato caratteristiche istologiche, immunoistochimiche, grado nucleare, differenziazione, esami ematochimici, efficacia terapeutica (valutando Remissione/Stabilità/Progressione,) performance status, e sopravvivenza a 5 anni rapportata alla stadiazione - secondo l' American Joint Committee on Cancer Staging 7 th) - e di 30 cartelle cliniche che hanno ottenuto da tribunali l'erogazione gratuita del MDB per perizie giurate di CTU che avevano certificato risultati superiori, con MDB, rispetto alle terapie tradizionali, nelle stesse patologie e stadi.
I nostri dati rappresentano significativi miglioramenti sia della sopravvivenza per ogni stadio, sia della risposta obiettiva e della qualità di vita, rispetto ai parametri riscontrabili in letteratura per gli stessi stadi, istotipi e gradi, trattati con chemio-radioterapia-anticorpi monoclonali.
Un dato significativo:
la "5 years Survival Rate" (sopravvivenza osservata a 5 anni dalla diagnosi) per tumori al IV stadio (metastatici), risulta del 50% con MDB rispetto al 19,9% diffuso dal National Cancer Institute attraverso il progetto SEER relativo al periodo 1999-2006.
Particolarmente rilevante il dato nei casi clinici (9) allo Stadio I e II (stadio iniziale) che in precedenza non avevano subito alcun trattamento, né terapeutico, né chirurgico.
UNICAMENTE trattati con MDB (terapia di prima linea) il 100% ha registrato una risposta positiva (remissione). Nella letteratura scientifica non esistono casi di tumori solidi risolti unicamente con terapie farmacologiche.
Oltre all'importanza del risultato in sé, unico nel suo genere, un'ulteriore valenza potrebbe essere acquisita dalla considerazione che tale trattamento, se adottato come terapia di prima linea nella prassi clinica, consentirebbe praticamente di "azzerare" i rischi di disseminazione neoplastica, potenzialmente insiti nella pratica chirurgica, ed evitare infine alle pazienti un intervento di asportazione che viene vissuto, nella stragrande maggioranza dei casi, come una vera e propria amputazione.
Analogamente, il gruppo di pazienti (39) allo stadio iniziale che ha utilizzato il MDB come terapia adiuvante (quindi dopo l'intervento operatorio, e a scopo preventivo di recidive) ha registrato il 94% di remissioni (38 casi su 39). L'unico caso di progressione si è verificato in una paziente che, dopo due anni di cura, ha interrotto bruscamente, e di propria iniziativa, il trattamento terapeutico, vanificando i risultati fino a quel momento ottenuti ed esponendosi così alla ripresa della malattia.
I dati ottenuti rivelano risultati indiscutibilmente positivi e statisticamente superiori alle medie documentate dai diversi archivi statistici nazionali e sovranazionali.
Anche considerando il fatto che gli indicatori e gli indici statistici, in quanto tali, sono affetti da una loro variabilità ed imprecisione ( tanto più quanto ristretto risulta il numero delle singole rilevazioni su cui sono basati), risultano comunque rilevanti gli scostamenti rispetto alle diverse medie statistiche "ufficiali" per tutti i parametri analizzati e, in maniera ancora più evidente e rilevante, per i risultati terapeutici ottenuti".
Giuseppe Di Bella
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