Penne quasi ....libere! |
Bene: forse le penne torneranno ad essere libere di
scrivere.
Domani si discuterà un testo di legge che escluderà il
carcere per i nostri giornalisti.
In Italia attualmente chiunque si senta diffamato può
portare l’autore di un articolo davanti ad un giudice, e da quel momento in poi
si innesta un meccanismo giudiziario che può portare il giornalista in carcere,
limitando così di fatto una vera libertà d’opinione.
La palese violazione dei diritti di chi scrive era già
tornata in auge dopo la clamorosa sentenza nei confronti del Direttore del
Giornale, Alessandro Sallusti, condannato a 14 mesi di carcere per omissione di
controllo per l'articolo scritto da un collega di Libero, e dopo varie peripezie
e gran clamore, graziato in extremis da Napolitano che gli ha evitato il
carcere.
Ma questo grave episodio non era stato sufficiente per dare
coraggio ai nostri politici e varare una riforma per risolvere una volta per
tutte questa norma indegna di un paese civile.
Infatti, rieccoci da capo: è di questi giorni la notizia che
il Direttore di Panorama, Giorgio Mulè, rischia il carcere per una condanna ad
otto mesi, a causa di un articolo considerato diffamante nei confronti di un
Magistrato.
Il nostro paese, incapace come sempre di risolvere da sé i
propri problemi, è giunto finalmente a questa decisione sollecitato soprattutto
da mamma-Europa che attraverso l’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la
Cooperazione in Europa) ha bacchettato l’Italia per le attuali normative che
prevedono il carcere per i giornalisti.
Nella lettera Dunja Mijatovic, presidente dell'OSCE, afferma che “In una moderna
democrazia nessuno dovrebbe essere imprigionato per quello che scrive”, sottolineando
altresì che la Corte di Strasburgo ha più volte sottolineato che “La reclusione
per il reato di diffamazione è sproporzionata e dannosa per una società
democratica… I tribunali civili sono del tutto in grado di rendere giustizia
alle rimostranze di coloro i quali si ritengano danneggiati nella propria
reputazione.”
E così in questi giorni in commissione Giustizia della Camera
si discuterà finalmente un testo di legge che cancelli la galera per i nostri
giornalisti.
Relatori del provvedimento saranno Enrico Costa e Walter
Verini.
Speriamo bene: Penne forse libere!
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