sabato 27 dicembre 2014

Il Natale che ghiaccia l'Italia e i Marò





IL NATALE DEI MARO'
Anche per questo Natale scendono parole di gelo da parte dell'India, sulla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due Marò in attesa di giudizio da quasi tre anni(esattamente 1.042 giorni)con l’accusa di aver ucciso due pescatori locali, scambiati per pirati, al largo delle coste del Kerala.
I due fucilieri sono tuttora senza processo, in piena violazione del diritto internazionale, e senza alcuna prova accertata.
A questo proposito vi segnalo questo interessante articolo su Libero che illustra le innumerevoli manipolazioni delle testimonianze e della ricostruzione dell'incidente mortale.http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11735768/-Vi-spiego-perche-i-Maro.html

In questo lunghissimo periodo i due Marò hanno inoltre vissuto mesi drammatici in cui sembrava prospettarsi persino una condanna alla pena di morte.
Uno stato d’ansia per le incredibili vicissitudini che non hanno intravisto ancora alcuno sbocco, nonostante si siano susseguiti ben 4 governi in tre anni, un’attesa logorante e continua che influirebbe sulla psiche e sullo stato di salute anche della persona più equilibrata.
Ed è stato senz’altro lo stress della forzata ed ingiusta prigionia che ha causato a uno dei due fucilieri, Massimiliano Latorre, l’ischemia che l’ha colpito nel mese di settembre, per cui è dovuto rientrare in Italia per ricevere cure adeguate.

AGENZIA ANSA SUL CASO MARO'
Ed eccoci alle ultime novità: dopo che il nostro governo ha fatto sapere che ci sarebbe un'ipotesi di dialogo con il governo indiano per una soluzione "diplomatica condivisa", questa è stata la risposta ben poco incoraggiante del portavoce del governo indiano Syed Akbaruddin, il quale ribadisce che “Il tema resta all'esame della giustizia”.
Prosegue affermando che “non è solo una discussione fra due esecutivi, ma é un tema all'esame della magistratura indiana” che “deve esprimersi prima che si possa andare avanti”, sottolineando che “la giustizia indiana é libera, trasparente e imparziale”.
Parole che giungono come una beffa, soprattutto se consideriamo che i nostri due fucilieri sono in “sospeso” in un’atmosfera kafkiana e angosciante da quasi tre anni e di tempo la Magistratura ne ha avuto da vendere!
La stessa Magistratura che ha già negato il prolungamento del permesso in Italia a Latorre, rientrato nel nostro Paese, e che dovrebbe sottoporsi ad un delicato intervento al cuore a causa dell’ischemia.

MOGHERINI E IL CASO MARO’
Questa la risposta di Federica Mogherini, rappresentante per la politica estera della Ue.
Il continuo rinvio da parte indiana di una soluzione alla questione dei due marò italiani "può incidere sulle relazioni tra l'Unione Europea e l'India.
Inoltre ha aggiunto: “Vorrei esprimere un pensiero di vicinanza a Massimiliano e Salvatore e alle loro famiglie in questi giorni di festa e difficili. Mi auguro che questa vicenda si possa risolvere presto e per il bene di tutti. Come ho sempre detto in Parlamento, ho usato i mesi da ministro degli Esteri per completare le procedure preliminari all'arbitrato, che hanno richiesto più tempo e lavoro del previsto. Oggi, nella mia nuova posizione, continuo a seguire da vicino questa vicenda che mi sta molto a cuore, in contatto con il governo italiano. L'Ue ha ripetutamente invitato, in questi tre anni, a una soluzione accettabile per entrambe le parti. Le aspettative finora sono andate deluse, ma aspettiamo di vedere se vi sono margini perché questa situazione non solo è dolorosissima per i due Marò, le loro famiglie e l'Italia, ma può anche incidere sulle relazioni Ue-India e sulla lotta globale contro la pirateria in cui l'Ue è fortemente impegnata".

LE PROMESSE DEL GOVERNO
Ora, come sempre attendiamo i fatti da parte dell’Italia, promesse ne abbiamo sentite molte, ma tempo ne è già passato parecchio dall’insediamento di quest’ultimo governo e dalla telefonata del Premier Renzi ai due Marò con la promessa di un personale interessamento per una svolta decisiva.
Peccato che all’inizio di luglio a Strasburgo nel suo discorso, il Presidente del Consiglio si fosse già dimenticato dei nostri due Marò, perdendo un’occasione irripetibile per porre l’accento sulla vergognosa vicenda al parlamento Europeo.
Nel discorso di Strasburgo il Premier aveva citato Telemaco, il figlio di Ulisse per incitare le nuove generazioni ad assumere lo stesso comportamento “dobbiamo essere eredi, prendere la tradizione da cui veniamo e darla ai nostri figli” e aveva affermato perentorio che “l'Europa deve smetterla di essere solo un puntino su Google Maps.”.
Ecco è evidente che quel puntino sta già scomparendo alla velocità della luce: e non vediamo la difesa di quei valori in cui molti italiani ancora credono.
Ci rivolgiamo alle nostre istituzioni affinché i discorsi si trasformino in fatti concreti e che l'Italia si riprenda quell'orgoglio che da sempre ci appartiene.
L'unico modo per far sentire ai nostri Marò che non sono soli, che esistono ancora persone che per cui parole come Patria, Onore, Giustizia hanno un senso, è tenere alta l'attenzione, levare insieme la voce affinché sia resa giustizia.
Nel frattempo i nostri due militari mantengono fin dall'inizio della vicenda che li ha coinvolti un portamento fiero e dignitoso a dir poco encomiabili, limitandosi solo una volta ad esternare la loro amarezza per sentirsi abbandonati, ma senza mai alzare i toni e perdere di rispetto alle Istituzioni.

GLI AUGURI DI NATALE DI SALVATORE GIRONE
Un contegno che viene espresso anche nel messaggio di Salvatore Girone nel giorno di Natale al collega che lo segue dall'Italia.
"Tanti Auguri di Buon Natale a tutti coloro che credono nella Santità di questa ricorrenza. Buon Natale ai cari colleghi che sono impegnati nelle missioni ed a quanti di essi invece hanno la fortuna di essere riuniti con le loro famiglie".
Infine, conclude il messaggio, "un Buon Natale particolarmente affettuoso al mio collega e amico Massimiliano Latorre, ed agli amici e familiari che da ormai quasi tre anni sono lontani. Ancora Buon Natale. Salvatore Girone".