L’odissea dei nostri due Marò continua.
Sperando di avviarci finalmente verso la conclusione di
questa vergognosa vicenda, riepiloghiamo gli ultimi aggiornamenti:
E’ stato ascoltato a Kochi l'ex vicecapitano Umberto
Vitelli, come testimone dell'incidente dell 15 febbraio 2012.
''Mi ricordo che la cabina, dove c'era il timone - ha
aggiunto in una conversazione telefonica all'Ansa - era di un colore diverso da
quella che ho visto successivamente in fotografia''. Noviello, che era presente
al momento in cui Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno aperto il
fuoco, ha poi aggiunto che "nessuna delle persone a bordo
dell'imbarcazione è caduta a terra" e che "ha visto allontanarsi la
barca con due persone in piedi". L'ufficiale ha precisato che
"l'imbarcazione si trovava a 40-50 metri dalla petroliera" quando ha
invertito la rotta. "Ho visto che c'erano 5 o 6 persone a bordo, ma non
sono sicuro se erano di più". Le dichiarazioni rilasciate oggi all'Ansa
coincidono con una intervista che Noviello aveva dato l'anno scorso a una radio
privata italiana e diffusa su YouTube. "Confermo tutto quello che ho detto
in quella occasione" ha detto aggiungendo che "questi particolari non
sono stati oggetto del primo interrogatorio della polizia del Kerala e neppure
della deposizione resa oggi alla Nia".
-Nel frattempo sembrerebbe che la Corte Suprema abbia
stabilito che l'incidente ha avuto luogo
non in acque territoriali Kerala, ma all'interno della zona contigua.
DICHIARAZIONE MINISTRO BONINO
6 agosto 2013:
Questa è la dichiarazione della Bonino dopo che il Governo indiano
ha fatto sapere che il processo
subirà dei ritardi in quanto alcuni testimoni
presenti a bordi della Enrica Lexie non si sono ancora presentati a
testimoniare.
“Obiettivo del governo, mio e del ministro Mauro e'
riportarli a casa. Con cocciutaggine radicale e sano realismo, ce la possiamo
fare. Sulla lentezza della giustizia indiana non mi pronuncio. Sono italiana e
non posso dare lezioni a nessuno".
La Bonino ha anche sottolineato il comportamento dignitoso
dei marò e delle loro famiglie, e certo che i ragazzi essendo sotto ricatto non
possono, nè loro e ne le loro famiglie mandare a quel paese il governo
italiano.”
E SE I MARO’ FOSSERO INNOCENTI
E’ doveroso ricordare che fin dall’inizio i due Marò si sono
dichiarati innocenti e hanno ribadito di aver sparato i colpi solo in acqua
senza aver colpito l’imbarcazione, e questa nuova testimonianza inizia a far luce sul
controverso episodio.
Interessante questo video di Toni Capuozzo che ripercorre la
vicenda indiana dei due Marò.
LETTERA DEI MARO’
Questo è il messaggio inviato nel mese di giugno al capo di
Stato maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, in
occasione della festa della Marina per il 152° anniversario della sua nascita.
“In questo lungo periodo trascorso in India, tanti bocconi
amari abbiamo dovuto e stiamo ancora ingoiando, ma con dignità e fierezza
continueremo ad andare avanti finche' Dio ci darà forza, rispettando questo
Paese e dimostrando la nostra innocenza'. Questo è il secondo anno che ci vede
trattenuti ingiustamente in India ma ciò non può toglierci la libertà di gioire
e di sentire ancora più forte la fierezza dell'appartenenza alla Marina
Militare Italiana, alle Forze armate italiane, e l'essere italiani. Il nostro
sangue è tricolore''.
Come sempre i due militari dimostrano dignità e senso di
responsabilità, pur subendo una palese ingiustizia.
IL GOVERNO E IL RISPETTO PER I MARO’
E’ giusto anche segnalare che di fronte a questa triste
vicenda che vede illegalmente detenuti in India i Marò dal 15 febbraio
2012, non tutti gli italiani sono solidali con i nostri due militari.
Su facebook ed in alcuni articoli molti non si limitano solo
ad esprimere la propria opinione del tutto legittima sulla contrastata vicenda,
ma andando oltre, si permettono impunemente di insultare, offendere e denigrare
i Marò con oltraggi conditi nella solita melensa salsa pacifista.
In questo contesto tutti si ergono giudici e insultano con
epiteti come assassini o mercenari, ignorando totalmente che si sono sempre
proclamati innocenti,
e senza considerare che in ogni caso sono militari ed hanno agito in conformità alle
norme che legittimano la difesa in caso di imbarcazioni sospette.
Negli articoli e nei post, attraverso la vicenda dei due
Marò, si continua a denigrare la nostra Arma senza che nessuna autorevole voce
si levi dai ministeri sempre pronti ad indignarsi per qualsiasi dichiarazione li tocchi, ma che non fa assolutamente nulla per fermare queste continue ingiurie.
Il Governo Italiano, che è miracolosamente riuscito a
legiferare con la velocità di un fulmine su omofobia e femminicidio, dovrebbe perlomeno pretendere il rispetto dei nostri militari, che in fin dei conti sono al
servizio dell’Italia.
Significativo di uno Stato che non è più in grado di farsi rispettare non solo negli altri paesi, ma anche in casa propria, dimenticando che un valore
vilipeso come la Patria, che i nostri due Marò rappresentano, è una delle basi
su cui si fonda ogni società civile.
Uno Stato che non è riuscito a riportarli a casa
dopo più di un anno, perlomeno ne protegga l’onore, in nome delle loro
famiglie e degli italiani che credono ancora all’Italia!
I GRUPPI CHE SOSTENGONO I NOSTRI MARO’
GLI ARTICOLI PRECEDENTI SUI MARO'
http://cronacadiungirasole.blogspot.it/search/label/I%20nostri%20Mar%C3%B2
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